Milano, arrestato ex tronista
Karim Capuano ha picchiato un tassita
Antonio Capuano, conosciuto come Karim, ex tronista del programma di Maria De Filippi, "Uomini e donne" e partecipante al programma Rai, "La Talpa", è stato arrestato a Milano per aver aggredito un tassista e per aver cercato poi di rubare l'auto. Secondo la ricostruzione della polizia, Karim è salito a bordo della vettura e poi ha inspiegabilmente cominciato a colpire a schiaffoni il tassistia prima di tentare la fuga.
L'uomo alla guida del taxi, 30 anni, si è subito spaventato per il gesto di Capuano e ha abbandonato l'auto.
Karim dal canto suo è sceso e ha cominciato a inseguirlo per picchiarlo ancora. Poi il modello è tornato sui suoi passi, è risalito a bordo dell'auto e ha cercato di metterla in moto per andarsene.
Il tassista, però, aveva già chiamato gli agenti che hanno arrestato Capuano con l'accusa di lesioni e furto aggravato.
M'scùgl s'è ffètt accanàsc!
BENE, è così che ci facciamo conoscere!!!
Speriamo che non sia proprio così, non tutti i barlettani a Milano sono così
La fredda cronaca ci ha imposto di riportare l'articolo (Fonte TGCOM.IT)
Papagnol
Buongiorno a tutti, da oggi iniziamo il corso di lingua barlettana dedicato a quelli che hanno ancora qualche dubbio sulla pronuncia, sulla coniugazione e sulle regole di traduzione dall'italiano al barlettano.
Con l'aiuto del libro del Prof Digaeta ("Elementi di grammatica del dialetto barlettano") proviamo a fare luce sulla grammatica nostrana, provando a trovare un metodo per poter imparare il nostro dialetto. La parte bella sarà appunto quella di capire se esiste un "METODO" per insegnare il barlettano
Ovviamente non c'è miglior metodo se non esercitarsi e parlare, ma questo vale per tutte le lingue, come per il mediatore (per il quale non serve conoscere le regole, bisogna saper giocare... e avèst!"
Ovviamente mi avvarrò della collaborazione dei maestri Francìsk, Tatòre, Manu e MbaMichele che (come tutti voi) potranno contribuire ad arricchire tutte le lezioni con altri elementi, esempi e regole...
PROVIAMOCI
LEZIONE "ZERO": alcune considerazioni di storia
Barletta ha sempre avuto 3 forme dialettali: quella del rione marinaro, quella del centro e quella del rione contadino.
Con il trascorrere degli anni in realtà le forme dei due rioni periferici si sono fuse perchè le differenze erano minime, soprattutto nella modulazione dei suoni. Quindi si può dire che fino a qualche decennio fà le forme dialettale erano due (centro e periferia), che si sono poi a loro volta piano piano fuse fino a diventare il dialetto barlettano che parliamo oggi tutti, salvo qualche eccezione nel borgo marinaro o contadino dove occasionalmente si possono sentire termini e suoni a noi strani
Un esempio su tutti è l'annosa questione del nome dialettale di BARLETTA, che i contadini e i marinai continuano ancora a chiamare Varrètt mentre ormai tutti diciamo Barlètt che era la forma dialettale del CENTRO.
ALTRI ESEMPI ESPLICATIVI? Eccoli:
CENTRO | PERIFERIA | |
La pompa | 'a pòmb | 'a pàmb |
La botta | 'à bbòtt | 'a bbàtt |
La botte | 'à vòtt | 'à vàtt |
La corsa | 'a còrs | 'à càrs |
sotto | sòtt | sàtt |
diciotto | d'ciòtt | d'ciàtt |
la macchina | 'à màch-n | 'a mèch-n |
la bilancia | 'à v'lànz | 'à v'lènz |
la mamma | 'a màmm | 'a mèmm |
sta (da stare) | stà | stè |
la paglia | 'a pàgghij | 'a pègghij |
aspettare | asp-ttà | asp-ttè |
papà | tatà | tatè |
Come si vede il vecchio dialetto del centro somiglia un pò al salinaro o al tranese, invece i suoni a noi più familiari provengono sicuramente dalle forma dialettali periferiche.
Il compito per casa di oggi è cercare, ovviamente, altri esempi di differenza tra le forme dialettali del centro e della periferia
La canzone di oggi per l'esercitazione di "LISTENING" è Sòp a SantaMarèij che parla del rione marinaro di un tempo non tanto lontano:
Sòp a Santa Marèj, u ppàn s pòrt 'ò furnàr
Sòp a Santa Marèj, l'addòr l'addòr d'ù màr
Sòp a Santa Marèì, Marèi spènn i pènn 'ò balcòn, chènd na vecchià canzòn
Na ghètt dòrm 'ò candòn, cuss iè u paièis d'Arè
08 - Sop a santa Mareij.mp3
dBlog Podcast Player richiede il Plug-in Macromedia Flash 7
L'attualità politica impone delle scelte, al Nord si sta meglio, silavorasiproducesiguadagnasipretende, per sopravvivere in Padania occorre voltare pagina, io voglio diventare Padano e rinnegare le origini sub-garganiche... ciao (ex)amici barlettani, vi lascio le mie ultime volontà..
Io voglio diventare un verdano avvinazzato, sputare parlando un italiano stentato.
Io, servitore di uno stato dove chi non è come me viene discriminato.
Voglio sbandierare commosso un tricolore senza bianco, né rosso.
Voglio lodare il deputato esaltato, che vuole l’immigrato umiliato e percosso .
Voglio denigrare le prostitute, disinfettando i treni dove sono sedute.
Questione di cute su cui non si discute sono puro come l’aria, tutta salute.
Voglio giurare fedeltà al senatùr, voglio vendicare la mia Pearl Harbour.
Roba da fare rivoltare nella tomba Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour.
Allora fate come me: Tutti in Verdania.
Italiani: Tutti in Verdania.
Ottomani: Tutti in Verdania. Venusiani: Tutti in Verdania.
Andini e Atzechi: Tutti in Verdania. Kazachi ed Uzbechi: Tutti in Verdania.
Arditi e Galati: Tutti in Verdania, dove si lavora si guadagna e si magna!
'Imbraccia il fucil, prepara il cannòn, difendi il verdano dai riccioli d'or /
Espelli il negròn, inforca il terròn / inforca il terròn / inforca il terròn...
avete capito qualchecosa?
NIENTE?? ALLORA CANTIAMO TUTTI INSIEME
RADIO PAPAGNOL PER VOI TERRONI...
Anche se sono del Gargano sogno di diventare verdano, mamma, asciugati le lacrime porto le mie natiche in fabbriche che non abbiamo. Mollami la mano, dico, mollami la mano, che da quando sono nato bramo lo stato verdano, no, non amo ciò che è sotto il mio meridiano, da piccolo odiavo l’inquilino del primo piano. Sul banco tracciavo linee di confine, di Raykard e Gullit niente figurine, bambini e bambine in cortile, io verde di bile col Monopoli mettevo in prigione le mie pedine. Bene, sto bene nel mio ruolo, volo, non sono solo, siamo uno stuolo. La Verdania chiama “All’armi!”, mi arruolo, con la mia divisa cetriolo io:
VOGLIO UNA VERDANIA SECESSIONISTA, CON UNA BANDIERA SECESSIONISTA / UNA FIDANZATA SECESSIONISTA CON CUI FARE L’AMORE SECESSIONISTA / UN APPARTEMENTO SECESSIONISTA CON ARREDAMENTO SECESSIONISTA / RACCOLTA DI RIFIUTI SECESSIONISTA, MA CHE COSA STA SECCEDENDO?
‘Noi marcerem verso Roma ladrona perché chi va a Roma prende la poltrona.’
All’inizio quel tizio che s’attizza al comizio pare un alcolista alla festa di San Patrizio, parla da un orifizio sporco di pregiudizio, pubblico in prestito dal museo egizio. Ora capisco quanto aveva ragione, ora che sono soldato di stato senza meridione, ora che è finita la carta del cesso, ma fa lo stesso, tanto ci ho messo la costituzione. Ora che la mia ambizione è fare la pulizia, primaverile o etnica che sia, la farò, il manico ce l’ho duro perciò scoperò dove si può per il potere dell’ampolla nel Po. Il popolo verdano smania per la separazione dall’Italia che dilania. E se cade il muro in Germania chi se ne frega io lo innalzo in Verdania dato che…
VOGLIO UNA VERDANIA SECESSIONISTA, CON UN QUOTIDIANO SECESSIONISTA / UN TELEGIORNALE CON UN GIORNALISTA SECESSIONISTA / UNA PASSERELLA SECESSIONISTA CON UNA MODELLA SECESSIONISTA / SOGNO DI QUALUNQUE SECESSIONISTA, MA CHE COSA STA SECCEDENDO
‘Conquisteremo la Rai lottizzata per sistemare i nostri direttori di testata.’
Io voglio diventare un verdano avvinazzato, sputare parlando un italiano stentato. Io, servitore di uno stato dove chi non è come me viene discriminato. Voglio sbandierare commosso un tricolore senza bianco, né rosso. Voglio lodare il deputato esaltato, che vuole l’immigrato umiliato e percosso . Voglio denigrare le prostitute, disinfettando i treni dove sono sedute. Questione di cute su cui non si discute sono puro come l’aria, tutta salute. Voglio giurare fedeltà al senatùr, voglio vendicare la mia Pearl Harbour. Roba da fare rivoltare nella tomba Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour. Allora fate come me: Tutti in Verdania. Italiani: Tutti in Verdania. Ottomani: Tutti in Verdania. Venusiani: Tutti in Verdania. Andini e Atzechi: Tutti in Verdania. Kazachi ed Uzbechi: Tutti in Verdania. Arditi e Galati: Tutti in Verdania, dove si lavora si guadagna e si magna!
VOGLIO UNA VERDANIA SECESSIONISTA, CON UNA BANDIERA SECESSIONISTA / UNA FIDANZATA SECESSIONISTA CON CUI FARE L’AMORE SECESSIONISTA / UN APPARTEMENTO SECESSIONISTA CON ARREDAMENTO SECESSIONISTA / RACCOLTA DI RIFIUTI SECESSIONISTA, MA CHE COSA STA SECCEDENDO?
'Imbraccia il fucil, prepara il cannòn, difendi il verdano dai riccioli d'or / Espelli il negròn, inforca il terròn / inforca il terròn / inforca il terròn / inforca il ...
P.S. è scì ngòul 'o senatùrr!!! Ziamè!! (Papagnol the original)
Ricevo e pubblico con immensa gioia questo messaggio da parte del nostro amico MICHELE:
"salve ragazzi!
premettendo che il vostro sito è bellissimo volevo darvi un'informazione che
sconvolgerà tutte le vostre dicerie riguardo a STAI ZITTO (alias ZIGO o ZIKO)...
STAI ZITTO è vivo e vegeto, sta bene e vive a Trani a villa dragonetti ... io da
febbraio sono dipendente di questa casa di riposo e trovarlo là vivo e vegeto mi ha
dato un vero e proprio senso di gioia...
ne avevano dette tante su di lui:
- morto ustionato a canne
- morto di freddo a ponente dove mettono le giostre
- ecc..
per non dire qnt ne hanno dette su di lui quando era in vita..e i motivi per cui è
arrivato alla follia...io ci ho parlato, è una persona eccezionale, dalla
straordinaria educazione e gentilezza, si chiama michele ed era un falegname...niente poliziotto, niente avvocato, ecc...
Vi saluterò michele da parte di tutti i barlettani...soprattutto i visitatori di
papagnol"
ringrazio Michele per la bella notizia, e saluto con affetto l'altro MICHELE..
Buona settimana
"A"
La lettera "a" non viene quasi mai pronunciata quando è una finale (mèmm, chèrt, stràd...) mentre assume un accento grave quando l'inflessione datale è forte (in questo caso si pronuncia A e nello scrivere inseriremo l'accento sulla A per evidenziare l'accento grave)
Es: Farfalla (palàmm o palàmb), ingoiare (gniàtt), matrigna matràij)
Molto spesso invece, nella traduzione dall'italiano al barlettano, la A cambia in "E"
Es: carta (chèrt), mamma (mèmm), esatto (esètt), bilancia (v-lènz)
"E"
La "e" richiede l'uso dell'accento acuto (é) quando assume un suono stretto e chiuso (in italiano)
Es: èrv (erba), féd (fetta), pésch (pesca)
Quando invece in italiano assume un suono largo e aperto, la E barlettana diventa quello strano suono àfono a metà strada tra la "E" e la "O",... insomma la famosa sesta vocale...
per convenzione nostra interna, la scriveremo usando la "à", in realtà si dovrebbe scrivere una "e" con una specie di cappelletto
Es: bene (bbàn), grano gràn), Pasquale (Pasquàl), Pane (pàn), Sinale (s-nàl)
Il classico accento grave (è) è invece usato in tutto gli altri casi ("è" aperta) e anche quando la "è" come voce verbale al passato prossimo, assolve la funzione dell'ausiliare AVERE.
Es: Ha bevuto (è b-vòut), ha mangiato (è mangiàt), ha scritto (è scrìtt)
....ma anche dell'ausiliare ESSERE
Es: è stato (è stàt), è venuto (è v-nòut), è entrato (è trasòut)
E' usata anche "aperta" quando la "è" è a inizio parola.
Es: acqua (ècque), erba (èrv), ernia (èrnij)
"I"
La lettera "i" viene segnata con accento grave (ì) solo quando assume un suono forte, e l'accento cade proprio sulla "i"
Es: culla (navìcul), rimanere (rumanì), fastidio (fastìdij)
In alcuni casi la "i" si "dittonghizza" in "ei" richiedendo l'accento sulla E
Es: cuscino (cuscèin), dozzina (duzzèin), sì (sèin), taschino (taschèin)
mentre in altre parole che hanno il dittongo "ie" in barlettano si trasforma in "ii" conferendo tonicità alla prima "i"
Es: portiere (purtiir), carriera (carriir), barbiere (varviir)
"O"
La lettera "O" quando ha il suono dolce, simile al dittongo francese "eu" o alla "oe" tedesca, richiede l'uso della dièresi (i puntini sulla o che col computer non si possono scrivere)... per convenzione papagnola useremo la "ò" accentata
Es: porta (pòrt), cravatta (scòll), cappotto (cappòtt)
quando è presente nel corpo delle parole, spesso in barlettano diventa "a"
Es: folla (fàdd), gomma (gàmm), tombola (tàmb-l), tosse (tàss)
mentre in altre cambia addirittura in "ou" (che insomma... quando diciamo OU siamo proprio noi...) che distingue il plurale dal singolare dello stesso termine (o il maschile dal femminile)
Es: solo (sòul) sola (sòl)... cremone (cr-mòn), cremoni (cr-mòun)... barbone (varvòn), barboni (varvòun)
altre ancora fanno diventare la "o" una "u"con dieresi.
Es: corto (cùrt), polpo (pùlp), pozzo (pùzz), sordo (sùrd)
Infine in alcune parole, la "o" del dittongo "uo" si elimina, lasciando la sola "u" con suono aperto e prolungato
Es: buono (bun), fuoco (fuch), suocero (s-ruch)
"U"
Quando la lettera "u" assume il suono tipico della lingua francese e/o tedesca, in dialetto si pronuncia come la "u" con la dieresa (o, nota papagnola, come la "Ui" del lucco schamato..."Uiiiiiiiii")
Es: fulmine (fùlmn), gusto (gùst), lusso (lùss)
In alcune altre parole, la "u" si trasforma invece in "ou" conferendo la nota tonicità della nostra "ò" (del lucco "Ouuuuu"
Es: lupo (lòup), pertugio (p-rtòus), starnuto (starnòut), cornuto (ch-rnòut)
FINE DELLA LEZIONE
compiti per casa: trovare altre regole da applicare ai suoni vocali ed altri esempi che invece confermano le regole di composizione esposte nella lezione
LISTENING: il listening di oggi è dedicato ai vocaboli, dove si fà molto uso delle vocali, la canzone da ascoltare come esercitazione (ricordando il maggior numero di parole) è: "A Zèit ch'a llìpp" (disponibile su RADIO PAPAGNOL o come testo a questo LINK)
Alla prossima lezione (lezione 2) che sarà dedicata ai suoni "consonanti"