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\\ Home Papagnol : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Manu (del 15/09/2008 @ 09:00:00, in Impariamo il barlettano, linkato 2517 volte)

Amici di Papagnol, quest'oggi vi proponiamo un'altra lezione di barlettano vivo.

Non vi sarà sicuramente sfuggito che il nostro dialetto spesso trasforma il genere dei sostantivi rispetto all'italiano.  In pratica, ciò che è maschile diventa femminile e viceversa.

Un esempio? L'oggetto che normalmente usiamo per misurare il tempo, l'orologio, in tutta Italia è di genere maschile.  Ebbene, a Barletta ti devi comprare a' r'logg. (la riloggia)

Il sogno di tutte le ragazze vacantine? L'anella, ('a nìd) naturalmente!

La morte del pane e pomodoro di ritorno da una giornata di mare? Una spolverata di aricana.

E l'elenco può continuare:

Rosamarina: il rosmarino

Fica: frutto estivo

Pìll'no: pillola

Aspirapolvere: a Barletta ci si rivolge a lui come se fosse una lei (Marì, l'hai passata l'aspirapolvere?)... ( in dialetto "A 'sp'rapàlv")

Ascensore: come per l'aspirapolvere (in dialetto "A 'scensòr")

Scarciofila: carciofo

Cucchiara: cucchiaio

Goliera: il collier, per l'uomo è il laccio.

Scarpo: calzatura al singolare

Pettinessa: pettine

Guardio: vigile urbano, guardia

La Vesta (o la Vestina): il vestito (per lo più femminile)

La Bermuda: i bermuda

La BBari: la squadra di calcio del capoluogo pugliese

La Mutanda: dal plurale al singolare

L'Amburga: l'hamburger

La Gatta: il gatto

La Frandilòra: l'alloro

La Libbretta: Il libretto di risparmio

La Scaravàscia: Lo scarafaggio

La Sgammessa: Lo sgambetto

La Summenta: Il seme

Ne ricordate altri?

CERTO (dai nostri amici):
IL PROMO: la prugna (ildivanetto)
LA FANOVE: il falò (ildivanetto)
LA RESTA: il resto (mbamichele)
U CIABETT: la ciabatta (ziamariella)
'A CEIT: l'aceto (come l'aspirapolvere e l'ascensore) (papagnolo)
LA VUCELLA (a vucìd): L'uccello (mbamichele)
IL MARANGIO (u marèng): L'arancia (papagnolo)
LA FANOVA (a fanòv): Il Falò (ildivanetto)
LA RECCHIA (a rècchie): L'orecchio (manu)


U MUTEND: le mutande (ziamariella) che anticipa l'argomento:
I plurali al singolare e viceversa (u calzòn, le legne, etc etc...)
.... ma questo lo vedremo la prossima volta.

da oggi torniamo a occuparci di Cose da Papagnol.com!

Manu & Papagnolo

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Di papagnol (del 12/09/2008 @ 08:28:11, in Barletta nel Cuore, linkato 1776 volte)

NON DIMENTICARE MAI (post lungo e bello)

Il 12 Settembre 1943 è una data tristemente storica per la città di Barletta.
Quel giorno, a seguito di una rappresaglia dei tedeschi che allora occupavano la nostra città, 4 giorni dopo l'armistizio con gli angloamericani, nel luogo che oggi porta il triste nome di PIAZZA CADUTI, 13 uomini (netturbini e vigili urbani) furono ferocemente fucilati dai tedeschi per una schifosa vendetta nei confronti della nostra città....

La storia ci racconta anche di un sopravvissuto (FRANCESCO FALCONETTI), che si finse morto sotto i corpi dei suoi fratelli uccisi...


IL FATTO:
12 settembre. I tedeschi, vista l’accanita resistenza degli italiani, decidono un’azione di forza. Alle sette sbucano dal mare a volo radente, i "caccia" nemici. Sanno dove sono sistemate le batterie contraeree italiane e le colpiscono inesorabilmente. E’ un attacco a sorpresa. In pochi minuti gli aerei tedeschi distruggono la gran parte delle artiglierie del porto, del Castello, delle Casermette. Viene resa inutilizzabile anche la famosa 132 che il giorno prima aveva loro sbarrato la strada sulla via del Camposanto. Vengono colpite abitazioni, chiese ed altri obiettivi civili. Barletta resta praticamente indifesa. Alle 8 non c’è persona viva per le strade. Il silenzio è profondo, assoluto. Lo rompe soltanto, di tanto in tanto, il fragore dello scoppio di una bomba e il grido di chi ne è colpito.

Mezz’ora dopo carri armati e automezzi blindati entrano in una città che ormai non fa più resistenza. L’ultimo ostacolo che hanno dovuto superare è stato sull’Ofanto, dove una batteria italiana li ha costretti ad un duro combattimento. Ma sono superiori di numero e di mezzi e vincono lo scontro. Ci si accorge subito che i tedeschi sono cambiati, che la lotta del giorno prima e, soprattutto, l’uccisione degli ufficiali in piazza Roma li ha scatenati. Sono assetati di vendetta, decisi persino al saccheggio. E’ la prima volta che gli italiani li vedono così, ma non sarà l’ultima. Saccheggi, vendette, rappresaglie, terrore, in molte zone d’Italia incominceranno adesso e dureranno venti mesi.

Mentre la guarnigione si arrende (il colonnello Grasso e gli ufficiali saranno deportati in Germania), una colonna di tedeschi raggiunge piazza Roma. Sparano raffiche di mitra contro le persiane e le porte delle case, se hanno l’impressione che dietro ci sia qualcuno. Alcuni civili sono uccisi. In piazza Roma, dove il giorno prima c’era stato lo scontro con gli ufficiali, non trovano nessuno; allora si dirigono verso piazza Monumento, poche decine di metri più in là. Qui sull’angolo di via De Nittis con via Cappuccini, che sbuca nella piazza, c’è un piccolo ufficio al pianterreno di una vecchia casa. Due stanzette che fungono da comando dei vigili urbani.

In servizio, quella mattina, ne sono presenti dodici, compreso il maresciallo Capuano che li comanda. Con loro ci sono pure due netturbini rifugiatisi nell’ufficio quando sono scoppiati i bombardamenti. Gli altri vigili, con qualche scusa, sono rimasti a casa. Hanno fiutato il pericolo. I loro colleghi più scrupolosi pagheranno con la vita il loro senso del dovere. Alle 9 i carri armati tedeschi sbucano in piazza Monumento. I vigili nascondono le pistole. Quando una pattuglia nemica entra nell’ufficio li trova inermi e disarmati. Non c’è alcun motivo per accanirsi si di loro, ma i tedeschi hanno deciso. Vogliono vendicarsi della morte dei loro ufficiali e della resistenza incontrata il giorno prima. Li costringono ad alzarsi e a strattoni li fanno uscire sulla piazza. Vengono messi contro il muro dell’edificio che ospita la direzione delle Poste. Nell’ordine da sinistra ci sono i vigili Antonio Falconetti, Pasquale Del Re, Luigi Gallo, Vincenzo Paolillo, Gioacchino Torre (assunto quaranta giorni prima), gli spazzini Luigi Jurillo e Nicola Cassatella e poi ancora i vigili Pasquale Guaglione, Michele Spera, Francesco Gazia, Sabino Monteverde, Michele Forte e Francesco Falconetti. Il maresciallo lo lasciano andare.

Un tragico bilancio
Arriva un fotografo. La scena viene ripresa alcune volte, con tanta insistenza che i tredici, prima terrorizzati, incominciano a rassicurarsi. Pensano, forse, ad una montatura dei tedeschi per farli passare come dei prigionieri militari. Poi, all’improvviso, un ufficiale da ordine alle mitragliatrici, piazzate sul marciapiede opposto, di sparare. Le prime raffiche esplodono tra urla di dolore e di terrore. Uno dei vigili riesce a scappare, svolta l’angolo di via Cappuccini, ma qui viene inchiodato da alcuni colpi sparati con il mitra da un soldato. Michele Spera, seppur colpito alle gambe, attraversa con un balzo la strada e si butta contro gli aguzzini. Lo troveranno, tutto perforato di colpi, sdraiato su una delle mitragliatrici.

I tedeschi soddisfatti della strage se ne vanno subito, lasciando i cadaveri come sono caduti, "per dare un esempio". Così salvano la vita a Francesco Falconetti, il quale , colpito alle gambe, era crollato a terra tra i primi. I suoi compagni gli sono piombati addosso, coprendolo. Un po’ svenuto e un po’ cosciente, il povero vigile resterà, ferito, per quasi quattro ore sotto quel cumulo di cadaveri. Solo quando le mogli dei morti arriveranno, urlando e piangendo, con dei carretti per portarsi via i corpi dei mariti, il sopravvissuto potrà essere liberato e portato all’ospedale (è morto qualche anno fa, stroncato dalla malattia al cuore contratta quel giorno). I tedeschi restano a Barletta fino al 24 settembre, quando la città viene occupata dai soldati inglesi, canadesi e neozelandesi, preceduti da una motocicletta con due militari italiani.

ALCUNI DOCUMENTI:
CONFERIMENTO MEDAGLIA D'ORO ALLA CITTA DI BARLETTA (7 luglio 2003)
Sito RESISTENZA a BARLETTA
Video: La battaglia di BARLETTA

 

DOWNLOADS:
LIBRO:
8 settembre 1943: L'armistizio di Barletta (quello che non è stato detto, PDF)
LIBRO:
La resistenza di un soldato da Barletta allo Stalag 367 (diario del colonnello Grasso, PDF)
Testi:
Cheda dei d S'ttèmbr, poesia in dialetto inviata a Papagnol.com da FRANCESCO
Canzoni:
12 Settembre 1943, di Gino Pastore (PLAY)

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Di Francisk (del 12/09/2008 @ 08:21:45, in Storia di Barletta, linkato 1622 volte)
Ancora un attimo
 
Ancora un attimo e quella che chiamammo vita
sarà vento, ricordo, pianto.
 
Siamo qui con le braccia protese a domandar ragione
dei nostri sogni spezzati, del nostro futuro infranto.
 
No, non possono farci scudo queste mani,
non bastano a preservare il nostro domani.
 
Non servono i perché mugolati a chi non capirà,
chi urla ordini in lingua ostile non li ascolterà.
 
Il tempo è fermo come il sangue nelle nostre vene,
segnata è la nostra sorte,
 
è come se trattenessero mille catene
i nostri corpi paralizzati dall’appressarsi della morte.
 
Addio, addio a chi incrociò la sua con la nostra esistenza,
addio a chi verserà lacrime straziate per la nostra cruenta partenza.
 
E’ finita!
Questa vita, ci passa davanti in meno di un secondo,
è finita, non saremo più del mondo.
 
Ancora un attimo e cadremo ammazzati,
qualcuno porterà un fiore sui nostri corpi straziati.
 
Francesco Prascina
 
 
Ai caduti del 12 settembre 1943
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Di papagnol (del 10/09/2008 @ 14:10:16, in Papagnol & Friends, linkato 1268 volte)

Acceleratore Nucleare in funzione, papagnol.com è sulla notizia

Gentili amici barlettani e amici dei barlettani
Potevamo noi mancare all'esperimento più affascinante della Storia?

Poteva non esserci un membro dello staff di Papagnol.com ad assistere dal vivo alla riproduzione dell'universo giusto qualche miliardesimo di secondo dopo il Big Bang?

EBBENE NO!
Non ci siamo fatti scappare neanche questo.... a brindare al completamento del primo giro alle 10.22 del fascio protonico (senza collisioni, quelle ce le teniamo fra qualche giorno...) c'era uno di NOI!!!

LUI

Quest'uomo, membro dello staff di Papagnol.com è TATORE, esperto e amico di Gino Pastore, che in questa foto riceve i premi vinti durante l'edizione LIVE di CHI VUOL ESSERE BARLETTANO

Nella vita TATORE è un fisico, dottorando presso l'Università di Bari e attualmente a Ginevra, al CERN, dove da un paio di anni stava curando la preparazione di questo esperimento.
ECCO TATORE in questo fotogramma rubato al TG1 mentre brinda con i suoi colleghi.....

QUI potete vedere il servizio completo del TG1...., ai più attenti non sarà sfuggito il labbiale di TATORE che pronunciando il brindisi dice:
"Tèzz e b'cchìr a salòut d'ì cavalìr, Bc'cchìr e ttèzz 'a salòut d stu chezz!"
"Stu vvèin vàn d'a candèina sociàl d Barlètt, ca tràss da 'mmàkk e ièss d'ò fr'sckètt!"
(dr. Salvatore Tupputi)

W BARLETTA, W PAPAGNOL.COM

E con questa performance TATORE si candida a diventare un altro dei barlettani famosi nel mondo, degni della rubrica del nostro amico Enzo Delvecchio-

Con le sue parole lo salutiamo:
"A mmà ind'a vndàtt ènn nan m'è fr'kàt mè nsciòun, e u sapèit p'rcè??
P'RCE' SA BARL'TTAN!!!!!!"

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Di papagnol (del 08/09/2008 @ 14:03:40, in Papagnol & Friends, linkato 1148 volte)

Le foto di Barletta dei Barlettani

salve a tutti e ben trovati.
Dopo il gustoso antipasto offerto la scorsa settimana dalla nostra inviata a Barletta MANU e con l'idea di sviluppare una sezione a parte, vi presentiamo la sezione FOTOGRAFIE del nostro sito.

Alla vostra destra in alto trovate ora i link alla sezione Foto divise per categorie.
Iniziamo con la sezione Barlett c sì bèll con le foto inviate da Nicola (da Roma) e da Luigi u Frangiàs (da Montecarlo).
Come potrete vedere sono foto non banali fatto con tanto* sentimento e passione.

Le foto, come gli articoli del blog, sono commentabili...
Quindi non esitate a dire la vostra e a congratularvi con gli autori delle foto.
Ovviamente, come ha detto MANU, aspettiamo i vostri scatti carichi di sentimento che continueremo a pubblicare nel nostro sito.. ORA CHE IL NOSTRO SITO è TENUTO D'OCCHIO ANCHE DAI NOSTRI AMMINISTRATORI PUBBLICI E DAL GRANDE PUBBLICO.. facciamo bella figura

Mandate le vostre foto (di posti, situazioni, denuncia etc..) a:
manu@iosonobarlettano.it
ovviamente la nostra inviata a Barletta si riserva il diritto di selezione (non valgono le foto giusto per... o le foto fatte agli sposalizi...)

Intanto un premio speciale (che poi vediamo) andrà al primo di voi che ci invierà una foto dell'INGRESSO DELLA CANTINA DELLA DISFIDA....

perchè, direte voi..... semplice, perchè dovrebbe essere così:

e invece fate caso a qual'è il primo oggetto che si vede dall'esterno quando ci passate davanti e poi troviamo le differenze.....

... e ricordiamoci che la Cantina della Disfida è uno dei posti che vengono visitati da tutti i turisti... facciamo qualcosa per renderla più accogliente!!

A presto, Papagnol

*TANTO: unità di misura barlettana, quantificata dal pollice e medio uniti in avanti a indicare lo spessore. ES: Al battesimo il bambino ha avuto di regalo un laccio tanto! (chiaro?)

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